Monaco, oltre al casinò

Il Principato di Monaco, famoso in tutto il mondo per il casinò di Monte Carlo, la Formula Uno e il lusso sfarzoso, è certamente un gioiello da non perdere se si visita la Costa Azzurra. Monaco è facilmente raggiungibile in treno da Nizza, Mentone o anche dalla Liguria, e un giorno può essere sufficiente per visitarla abbastanza bene, anche se è meglio non farsi ingannare: per quanto possa essere solo un piccolo Principato, Monaco ha molto da offrire e non tutto è così vicino come sembra.

Un’ottima soluzione secondo me è prendere il bus turistico. Con un biglietto giornaliero di circa 20€ si può salire e scendere dove si vuole, e il giro copre tutte le zone interessanti da vedere (escluso il Jardin Exótique). Tra parentesi, se vi sedete di sopra fate attenzione tra la fermata 10 e 11 perché c’è un ramo basso che mi ha colpito in fronte!!

13694045_10210152639482580_1366849308_o

Il bus, tra l’altro, offre un’audio guida in diverse lingue tra cui italiano che spiega fatti molto interessanti sulla storia del Principato. Ad esempio, in passato il Monaco era più grande e comprendeva anche le città di Roquebrune e Mentone ed un paese povero, che viveva principalmente del commercio dei limone di Mentone. Nel 1848, però, le due città con un referendum si dichiarano indipendenti e verranno poi annesse alla Francia, ed è da questo momento che il principe di Monaco decide di puntare tutto sui casinò, una mossa necessaria per sopravvivere.

Il quartiere secondo me più bello è quello di Monaco-Ville, dove c’è il Palazzo Principesco, la Cattedrale con le tombe di Grace Kelly e del principe Ranieri III e il rinomato museo Oceanografico. Tra la Cattedrale e il museo ci sono i Jardins de Saint-Martin, pieni di piante esotiche e con una splendida vista sulla costa. Oltretutto, questi giardini, a differenza di quello Exótique, è ad accesso libero.

Il Palazzo Principesco è la casa della famiglia Grimaldi dal XIII secolo. Di origine genovese, i Grimaldi lasciarono la repubblica marinara per via delle lotte tra guelfi e ghibellini, e diventarono signori di Monaco con un astuto stratagemma: travestire i soldati da monaci per farli entrare dentro le mura.

Da vedere ovviamente anche il famoso quartiere di Monte Carlo, con il suo casinò e le immancabili macchine lussuose parcheggiate lì vicino.

Gli amanti delle barche invece non potranno perdersi i fantastici yacht del porto, una zona interessante anche per chi ha dei bambini, perché il lungomare è pieno di giochi.

Ghisallo, santuario del ciclismo sul lago di Como

Con il caldo cocente di questi giorni fa sempre piacere trovare rifugio a qualche centinaia di metri sopra il livello del mare, nella speranza di trovare un po’ di fresco. Io ho fatto una breve gita a Ghisallo, un paesino a circa 800 metri da cui si gode di una bella vista del lago di Como (ramo di Lecco).

IMG_4313

Ma oltre al bel panorama, Ghisallo ha un santuario che tutti gli amanti del ciclismo conoscono, anche fuori dall’Italia. All’interno si trovano appese le maglie e le biciclette originali di grandi campioni del ciclismo, la più vecchia è quella dei bersaglieri della Prima Guerra Mondiale, che quindi risale esattamente a 100 anni fa!

Bicicletta dei bersaglieri, prima guerra mondiale

Bicicletta dei bersaglieri, prima guerra mondiale

A destra maglia e bici di Fausto Coppi, Tour de France 1949

A destra maglia e bici di Fausto Coppi, Tour de France 1949

A sinistra maglia e bici di Gino Bartali, Tour de France 1949

A sinistra maglia e bici di Gino Bartali, Tour de France 1949

Il santuario si trova su un belvedere dove è stata posta anche una statua dedicata al ciclismo, e sulla destra c’è il museo del ciclismo. Io non sono un’appassionata né un’intenditrice di questo sport, ma devo dire che è stata una visita molto interessante, e consiglio a chiunque capiti in zona di andarlo a vedere!

Al museo sono molto gentili e disponibili, una signora che va lì come volontaria ha fatto fare un giro a me e a mio papà spiegandoci la storia del museo. L’entrata costa 5€ per studenti e over 65 e 7€ per gli altri. All’interno si segue un percorso camminando su delle rampe che vogliono ricordare i tornanti che i ciclisti devono fare per salire al Ghisallo, ed è anche per questo che ci sono quelle grandi vetrate, per dare l’impressione di essere all’aperto (resa ancora più efficace dal caldo che c’era visto che mancava l’aria condizionata!!).

All’interno si possono vedere le biciclette più particolari e anche alcune appartenute a grandi campioni. Ci sono poi una serie di foto storiche e la più grande collezione al mondo di maglie rosa.

Infine, per una splendida vista del ramo di Lecco basta scendere qualche minuto con la macchina.

A voi non viene in mente l’inizio dei Promessi Sposi?

"Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli…"

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli…”

Barcellona, paradiso architettonico

Barcellona era una mia grande lacuna nella visita delle città spagnole che finalmente sono riuscita a colmare grazie alle mie due migliori amiche e a un viaggetto pre-laurea! Devo dire che non sapevo praticamente nulla della città a parte che era famosa per via di Gaudì, del calcio e del suo desiderio di indipendenza dal governo spagnolo.

Ma una volta arrivata ho scoperto che, ovviamente, c’era ben altro! Barcellona è una città davvero bellissima e immagino sia una specie di La Mecca per gli studiosi di architettura perché la maggior parte degli edifici hanno qualcosa di speciale per cui vale la pena fermarsi a guardare. Tuttavia è anche vero che se non fosse stato per Antoni Gaudì probabilmente Barcellona avrebbe perso metà del suo fascino, perciò è proprio da lui che cominceremo.

In pieno centro, vicino a Plaza Catalunya, si trova la casa Battló, un edificio che l’architetto costruì nei primi anni del Novecento per la famiglia Battló (si pronuncia, più o meno, “Bagliò”). Dovrebbe ricordare il mare, anche se a me personalmente da fuori fa venire in mente più che altro ossa e teschi.

Vista da dentro, invece, mi è piaciuta molto di più! Il biglietto non è esattamente economico (come quasi tutto il resto), sono circa 18€ per gli studenti e 21€ per gli altri, ma credo ne valga la pena. Incluso nel biglietto c’è anche un’audioguida molto particolare: è dotata di uno schermo che puntato contro le pareti ti fa vedere com’era la casa originariamente.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Poco distante dalla casa Battló c’è la Pedrera, o Casa Milà, un altro edificio famoso di Gaudì che noi però non abbiamo visitato all’interno.

DSCN2686

Ma l’edificio in assoluto più famoso di Gaudì, simbolo della città in tutto il mondo, è senza dubbio la Sagrada Familia, la basilica la cui costruzione non è ancora terminata perché portata avanti solo attraverso donazioni di privati e con i biglietti dei visitatori, circa 20€ ciascuno. A vederla in foto bisogna dire che non rende tantissimo, infatti non mi aveva mai entusiasmato particolarmente, almeno fino a quando non l’ho vista di persona! Davvero consiglio a tutti coloro che sono anche solo di passaggio a Barcellona di concedersi qualche ora per andare a visitarla –  anche dentro.

Vista da fuori sembra quasi un grande castello di sabbia, con le quattro torri che rappresentano gli evangelisti. La facciata da cui si entra è quella della natività, con raffigurazioni della famiglia santa e di Gesù bambino, mentre quella dietro è la facciata della passione, con raffigurazioni della crocifissione di Gesù. Come vedete, le due facciate hanno stili abbastanza diversi.

La facciata della natività:

La facciata della passione:

Avete notato il quadrato con i numeri di fianco alla statua del bacio di Giuda? Ce n’è uno uguale anche sul portone, ed è il quadrato magico di Subirachs, architetto autore anche della scultura. La somma dei numeri in orizzontale, in verticale e in diagonale dà sempre 33, gli anni che aveva Gesù quando è morto.

Passiamo ora all’interno, che è, credo, la parte più bella di tutta la basilica. Ho visitato molte chiese, ma posso dire con assoluta certezza che non ne ho mai vista una come questa. All’interno è bianchissima, enorme e con dei giochi di luce stupendi.

E se pensate che di Gaudì si sia già parlato abbastanza, sappiate che non è finita qui! Un’altra rinomata attrazione turistica è il Park Güell, un parco un po’ lontano dal centro dove un tempo abitava Gaudì stesso e sul quale ha lasciato la sua impronta. Per raggiungerlo si può prendere la metro L3 (ma poi bisogna farsi una bella camminata) oppure il bus 24, che ferma proprio lì davanti. Al parco si può accedere gratuitamente ed è possibile visitare la casa dove abitò Gaudì (previo acquisto del biglietto), ma per visitare la cosiddetta “parte monumentale“, cioè dove ci sono le opere dell’architetto, bisogna pagare un biglietto di 7€.

Il giro è abbastanza breve, noi ci abbiamo impiegato mezz’ora, e, forse anche a causa del gran caldo, devo dire che non mi ha proprio fatto impazzire. Personalmente, lo consiglio come cosa in più da vedere se si ha tempo, altrimenti privilegerei altre cose. Se andate però, vale la pena entrare nella parte monumentale, altrimenti non ha proprio senso andarci, e se è estate ricordatevi di portarvi un bel cappello! Io non ce l’avevo e ho invidiato un sacco le signore cinesi con l’ombrello!!

Oltre a essere una città ricca di storia e di cultura, Barcellona è anche una città di mare, che la rende una meta ideale se si vuole fare una vacanza “culturale” ma anche godersi un po’ di relax e prendere il sole. La spiaggia, Barceloneta, è libera e se avete la pelle delicata e siete a rischio scottature (come nel mio caso!) vedete di attrezzarvi perché non c’è neanche un briciolo di ombra naturale fino alle 6-7, per lo meno d’estate, quando le palme della strada si proiettano sulla spiaggia. Se volete andare con i mezzi, tenete presente che la fermata della metro “Barceloneta” (linea L4) in realtà vi lascia ancora in zona porto, e per andare in spiaggia dovete camminare un po’ oppure farvi giusto 3 fermate di bus (59, 45 o D20) che vi lascia proprio lì davanti. Ad ogni modo anche il porto merita una visita!

Un’ultima gita da non perdere è sicuramente quella sul Montjuïc, che in catalano significa “montagna ebrea”. Si raggiunge facilmente in metro (al capolinea della L2, Paral·lel, c’è la funicolare che vi porta su in pochi minuti) e da lì si gode di un’ottima vista della città. Ma per un vero e proprio tour panoramico c’è la teleferica, che per 11€ vi fa andare al castello di Montjuïc e poi ritornare. La stazione della teleferica si trova proprio di fianco a quella della funicolare, e secondo me vale proprio la pena di farsi un giretto!

A Montjuïc, oltre alla vista, c’è anche la fondazione Mirò, con una collezione di opere dell’artista, e anche lo stadio olimpico, dove si programmò di fare l’olimpiade popolare del 1936, una contromanifestazione delle olimpiadi ufficiali che si tennero quello stesso a Berlino, nella Germania nazista. Tuttavia, a causa dello scoppio della Guerra Civile Spagnola (1936-1939), l’olimpiade popolare non ebbe mai luogo. Lo stadio venne poi ristrutturato per ospitare, questa volta senza intoppi, le Olimpiadi del 1992.

Continuando a camminare si arriva al Museu National D’Art de Catalunya e scendendo le scale si arriva alla Fontana Magica, dove tutte le sere da giovedì a domenica (d’estate) ci sono dei magnifici giochi di luce e acqua che vale senz’altro la pena vedere!

Prima di finire questo articolo, vorrei darvi qualche piccolo consiglio per organizzare al meglio un viaggio in questa bellissima città. Le cose da vedere sono tante, in generale costano abbastanza e c’è sempre tantissima fila per entrare dovunque. La cosa migliore, quindi, è organizzare bene il viaggio già prima di partire e prenotare online i biglietti di ciò che si vuole vedere. Io e le mie amiche abbiamo fatto così e abbiamo saltato tutte le code di ingresso, evitando lunghe e noiose attese sotto il sole cocente. Però è importante organizzarsi bene perché spesso bisogna scegliere la data della visita e anche l’ora! Di seguito vi metto i link per acquistare i biglietti delle principali attrazioni turistiche:

Anche per quanto riguarda i mezzi è meglio organizzarsi in anticipo. Barcellona non è affatto piccola e muoversi sempre a piedi, soprattutto d’estate, può essere molto stancante. Metro e bus sono un’ottima alternativa e vi permettono di raggiungere comodamente qualunque punto della città. Se vi fermate qualche giorno, esistono degli abbonamenti pensati apposta per i turisti che vi permetteranno di viaggiare dovunque senza pensieri. Noi abbiamo preso la carta Hola Barcelona, che vi permette di usare qualunque mezzo (non i bus notturni però!) e anche di andare e venire dall’aeroporto ma SOLO con il bus 46 (quindi fate attenzione perché ci sono anche altri bus che vanno a El Prat!).

In alternativa c’è anche la Barcelona Card, più costosa ma che offre visite gratuite a vari musei e sconti vari, oppure un T10, cioè un carnet valido per 10 viaggi. Le tessere si possono comprare online o anche in aeroporto all’ufficio del turismo.

 Dopo queste ultime dritte vi saluto, come sempre, con qualche scorcio della città!